A PROPOSITO DI PREMIAZIONI
24-07-2016 20:53 - News Generiche
Storie di "TAROCCHI".
Gennarino tornò a casa raggiante, gli avevano dato la tanto agognata "cintura nera", aveva lavorato per anni, ma infine ce l´aveva fatta. Quella notte non riusciva a dormire, sognava di essere seduto su una specie di trono con la sua cintura nera, mentre "fiumane" di fedeli gli portavano offerte e si inchinavano al suo valore. Al mattino, appena alzato, annodò la sua cintura intorno al pigiama, si guardò nello specchio e pensò: perché no? Nacque così l´ennesima arte marziale, Gennarino non fa più il giovanotto di bottega, ma è maestro e caposcuola di "Na´ botta a te e na´ botta a me", arte marziale di origine imprecisata e seguita da 25 persone, di cui 25 campioni del mondo e di questi 15 maestri.
Susy era commessa di un negozio di scarpe, tutte le sere frequentava la scuola di ballo sotto casa, si muoveva male, era stonata, non aveva ritmo, ma aveva una passione infinita. Un giorno la sua insegnante di Ballo le disse: "Susy , se vuoi, domani c´è un corso, in tutto durerà un´ora, se ti iscrivi ti conferisco l´attestato di istruttrice di danza e ballo, ti costerà solo 300,00 euro. Oggi Susy non fa più la commessa, ha una piccola scuola di ballo, la seguono 25 persone, di cui 25 campioni del mondo e di questi 15 maestri.
Giovannino era uno dei tanti giovani, che frequentava la palestra del quartiere, anche se i risultati scolastici non erano tanto brillanti; era iscritto per la terza volta al terzo anno dell´Istituto Tecnico, dopo aver già ripetuto tre volte il secondo anno. Giovannino erta alto, aveva un bel fisico, la palestra aveva dato i suoi risultati. Un giorno uno dei suoi istruttori gli propose di partecipare ad un corso di una nuova disciplina di fitness "Up and down", solo 200,00 euro per quattro ore, e sarebbe diventato a sua volta istruttore. Giovannino non andò al corso, ma, avendo pagato, ebbe ugualmente l´attestato. Oggi si fa chiamare John, fa l´istruttore di "Up and down", ed è seguito da 25 persone, di cui 25 campioni del mondo e di questi 15 istruttori.
Pasquale è un uomo distinto, sempre vestito con giacca e camicia, va in giro con una valigetta contenente tessere associative di sodalizi nazionali riconosciuti, che periodicamente cambia, passando da un ente all´altro. Pasquale, in pratica, lavora vendendo "titoli associativi" (tessere, affiliazioni, attestati, ecc...). Un bel giorno Pasquale incontra Gennarino, Susy e Giovannino e gli propone di mettersi insieme, per implementare le loro attività, ed organizzare tanti campionati mondiali e corsi per insegnanti, "tanto qualcuno che ci prende e ci riconosce lo troviamo sicuramente". E così nacque l´A.N.P.G.G.S. (Associazione Nazionale Pasquale, Gennarino, Giovannino e Susy). Dopo qualche mese A.N.P.G.G.S. si è sciolta e sono nate: l´A.N.Sus., l´A.N.Pas, l´A.N.Gen e l´A.N.Gio.
E loro vivono felici e contenti.
Il Comitato provinciale ACSI di Napoli si dissocia totalmente dai protagonisti, dai metodi e dalle convinzioni descritti nel racconto.
Il Comitato Provinciale ACSI di Napoli ha varato già da un anno il motto "Slow Sport – Slow ACSI, che si prefigge:
1. il recupero dei valori e delle motivazioni alla base della costituzione del nostro Ente;
2. l´ampliamento della base associativa fidelizzata, propositiva e collaborativa;
3. la tutela dei soci praticanti attraverso la valorizzazione dei dirigenti e dei tecnici;
4. la realizzazione di reti di servizi per migliorare le attività degli associati;
5. l´implementazione di uno stretto rapporto con il territorio e con le amministrazioni locali;
6. la garanzia e la qualità dell´operato per fronteggiare l´improvvisazione, l´abusivismo e l´opportunismo dell´attuale scenario dell´associazionismo sportivo sul territorio napoletano;
7. il rispetto dei regolamenti e delle procedure;
8. la salvaguardia della salute e del benessere degli associati;
9. la difesa ed affermazione della legalità, della cultura e della civiltà;
10. l´utilizzo sano, solidale e partecipativo del tempo libero.
Siamo profondamente convinti del diritto di tutti all´associazionismo ed alla libera circolazione dei pensieri e delle persone, ma non possiamo pensare ad un mondo civile e soprattutto ad un sistema sportivo, dove chiunque crea le proprie regole, spesso in corso d´opera, rispondendo solo a logiche di profitto, oppure anche di pura passione, che da sola però garantisce solo chi ce l´ha.
Il Comitato Provinciale ACSI di Napoli stigmatizza chiunque pensa di perseguire un sistema perverso nel mondo dell´associazionismo sportivo, distribuendo titoli e attestati privi di ogni razionale valore oggettivo e chiunque si renda complice volontariamente o anche involontariamente di questo sistema.
DIFENDIAMO L´ASSOCIAZIONISMO – DIFENDIAMO LO SPORT